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Giorgia Sandoni Bellucci - Official Website | Fisica attrazione…chimica reazione?
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Fisica attrazione…chimica reazione?

Fisica attrazione…chimica reazione?

Dopo esserci cimentate con la geometria, oggi passiamo alle scienze. Già, perché in amore con gli atomi e le cariche (erotiche) proprio non si scherza! Avete presente quello stupido giochetto che facevate da piccole con le calamite del frigo? Se anche a voi improvvisamente è capitato di trasformarvi in un blocco di ferro e di sentirvi irrimediabilmente attirate verso un metro e ottanta tutto ammiccamenti e sguardi sfuggenti, benvenute nel club! Siamo tutti dentro lo stesso campo magnetico. Spesso infatti nella vita di tutti i giorni scattano delle reazioni inaspettate; che vi troviate al bar a prendere un caffè, in fila alla cassa del supermercato, sedute in aula universitaria in attesa della prossima lezione, in contemplazione di un quadro di Picasso in un museo,  davanti allo scaffale dei best seller in libreria o in mezzo ad una pista da ballo, a volte bastano uno scambio di sguardi con uno sconosciuto e due  parole allusive (non di più, perché tanto già intuite che siete sulla stessa lunghezza d’onda) per bervi il cervello, ancora prima di avere sorseggiato il vostro cocktail! Qualcuno sostiene che una donna impieghi dai sei ai dieci secondi dopo aver conosciuto un uomo, per decidere se concedergli una chance amorosa, oppure no. Per noi in certi casi ne basta anche uno solo. Esistono passioni talmente maleducate da passarti accanto e travolgerti in pieno senza nemmeno chiederti scusa; roghi ardenti che rischiano di consumarti completamente il cuore ed il cervello ancor prima che tu ti sia accorta di essere stata messa sullo spiedo. E la cosa paradossale è che nella maggior parte dei casi queste attrazioni non sembrano avere una spiegazione logica! Si tratta di quei legami eticamente scorretti, razionalmente sbagliati e tremendamente eccitanti che ti sconvolgono l’esistenza quando meno te lo aspetti e ti risucchiano in profondità fino a farti annegare. E’ inutile stare a chiederti come tu possa desiderare follemente quel rockettaro capellone incontrato alla fermata dell’autobus, che si fa la doccia una volta ogni dieci giorni e ascolta solo Alice Cooper  e i Kiss, quando tu hai appena investito gli ultimi tuoi risparmi dal parrucchiere, e ti domandi ancora chi diavolo mai potrebbe baciarli quei quattro fattoni, che cantano con le facce truccate e la lingua di fuori; non sprecare il tuo tempo a scervellarti sul perché dall’alto della tua laurea in filosofia, tu possa esserti invaghita di quel personal trainer super abbronzato, che se probabilmente gli parli delle tue aspirazioni a diventare una superdonna, ti inchioda alla leg press per i successivi tre mesi e mezzo; non domandarti come mai tutto ad un tratto quello stacanovista, cinico bastardo del tuo capo assomigli sempre di più a Hugh Grant, o perché a fine giornata vorresti che il barista sotto il tuo ufficio, quello bruttino ma con quel sorriso così dolce, ti invitasse a prenderlo seduti a tavolino il caffè, piuttosto che servirtelo al bancone. Sono tutti interrogativi inutili: esistono attrazioni fatali nate per essere vissute, piuttosto che spiegate. «Bisogna vedere in azione davanti ai propri occhi queste sostanze all’apparenza inerti, e tuttavia intimamente sempre disposte, ed osservare con partecipazione il loro cercarsi, attirarsi, assorbirsi, distruggersi, divorarsi, consumarsi, e poi il loro riemergere dalla più intima congiunzione in forma mutata, nuova, inattesa: allora si che si deve attribuire loro un vivere eterno, anzi, addirittura intelletto e ragione, dal momento che i nostri sensi appaiono appena sufficienti ad osservarli e la nostra ragione a stento capace di interpretarli». Così scriveva Goethe all’inizio dell’Ottocento ne Le affinità elettive, uno dei suoi romanzi più famosi. Ma esistono davvero persone in grado di attirarsi come cariche elettriche contrarie? Come poli opposti di uno stesso cuore? Persone molto diverse eppure simili, che magari  conducono stili di vita diversi,  che hanno interessi e ideali di vita assolutamente contrastanti,  che non si conoscono per niente o al contrario, consapevoli di avere due caratteri incompatibili, nonostante le apparenti incomprensioni, non possono fare a meno di cercarsi continuamente? Quali sono i dettami di questa chimica irrazionale e sorprendente? E’ davvero possibile stabilire una connessione profonda con qualcuno, senza conoscere nulla della sua vita? Ci si può innamorare di un uomo, senza averci mai parlato o al contrario dopo averlo fatto, provare un sentimento, nonostante ci sia accorti che razionalmente sia la persona sbagliata? Per ammettere che ciò possa accadere, dobbiamo ancora una volta abbandonare le razionalizzazioni forzate e lasciare campo libero all’intuizione interiore. «…Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi…» diceva la volpe al Piccolo Principe nel romanzo di A. de Saint Exupèry e B. Pascal nei suoi Pensieririncarava la dose, affermando che «…il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce…» ed aggiungendo poi «…Piacesse a Dio, che, all’opposto, non ne avessimo mai bisogno e conoscessimo ogni cosa per istinto e per sentimento!…». In amore la domanda «perché?» è bandita forse più del «cosa?» E’ difficile etichettare la forma di certi rapporti, forse tanto quanto è impossibile definirne le cause! E’ vero che ci sono attrazioni che vanno oltre le barriere della conoscenza esteriore, che nascono al di là degli interessi e degli ideali che condividiamo con quella determinata persona, che trascendono persino il giudizio morale ed etico che noi riserviamo a quest’ultima. Esistono  attrazioni di pelle, di sguardi, di gesti che ci permettono di fare l’amore con gli occhi di qualcuno ancora prima di togliersi i vestiti di dosso, di confessare i nostri sentimenti, senza aver bisogno di aprir bocca. Domandarsi perché ci troviamo a viverle, e come sia possibile che questo accada, è un po’ come chiedersi perché quando piove ci si bagni. Chi se ne frega. L’importante è ricordarsi che quando il cielo ingrigisce, sia meglio uscire con l’ombrello e che invece, quando ci si innamora di qualcuno, chiunque sia, non occorra interrogarsi sul perché sia successo, né ci si debba preoccupare di munirsi di sciarpa per non prendere colpi di freddo, di un impermeabile per non uscirne innamorati fradici, o di un paio di occhiali da sole per evitare abbagliamenti; perché  quando si ama, col buono o il cattivo tempo, l’importante è ricordarsi di avere il coraggio di uscire e basta.

 

Giorgia Sandoni Bellucci
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